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SCORTA A LILIANA SEGRE DOPO LE MINACCE

07/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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SCORTA A LILIANA SEGRE DOPO LE MINACCE

Il prefetto di Milano Renato Saccone ha deciso di assegnare una tutela alla senatrice a vita Liliana Segre per la sua sicurezza, dopo che nei giorni scorsi era apparso uno striscione contro di lei.
La Segre quando aveva 14 anni era stata deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, da oggi due carabinieri la accompagneranno in ogni suo spostamento e uscita pubblica.
“A pochi mesi dagli anni 20 di questo nuovo secolo, a una donna straordinaria come Liliana Segre viene assegnata una scorta: potrebbe essere vittima di attacchi razzisti. Di fatto in qualche modo si limita o si vincola la sua possibilità di vivere libera. Non laviamocene le mani. Dobbiamo difenderla tutte e tutti facendo scudo con la forza delle idee e l’impegno civile. Ogni giorno. Affinché gli anni 20 del 2000 siano anni di riscatto della dignità umana, di libertà e democrazia”, commenta su Facebook il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
“A Liliana Segre, una delle ultime sopravvissute italiane alle camere a gas di Auschwitz-Birkenau, oggi lo Stato assegna una scorta perché la deve difendere da nuove minacce. È un terribile segnale, è un mondo che corre all’indietro. Difendere oggi chi ha attraversato l’inferno ieri è un dovere ma è anche una sconfitta”, dice il deputato dem Emanuele Fiano.
“La notizia della scorta alla Senatrice Liliana Segre deve farci riflettere. Liliana Segre è un patrimonio dell’Italia va ringraziata per tutto quello che fa per costruire un Paese migliore. L’odio non avrà mai la meglio. Siamo tutti con lei”, afferma il senatore di Italia Viva Ernesto Magorno.
(ITALPRESS)

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MINACCE A LILIANA SEGRE, PREFETTO DI MILANO LE ASSEGNA TUTELA

07/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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MINACCE A LILIANA SEGRE, PREFETTO DI MILANO LE ASSEGNA TUTELA

MILANO (ITALPRESS) – Il prefetto di Milano Renato Saccone ha deciso di assegnare una tutela alla senatrice a vita Liliana Segre per la sua sicurezza, dopo che nei giorni scorsi era apparso uno striscione di Forza Nuova contro di lei.
La Segre quando aveva 14 anni era stata deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, da oggi due carabinieri la accompagneranno in ogni suo spostamento e uscita pubblica.
“A pochi mesi dagli anni 20 di questo nuovo secolo, a una donna straordinaria come Liliana Segre viene assegnata una scorta: potrebbe essere vittima di attacchi razzisti. Di fatto in qualche modo si limita o si vincola la sua possibilità di vivere libera. Non laviamocene le mani. Dobbiamo difenderla tutte e tutti facendo scudo con la forza delle idee e l’impegno civile. Ogni giorno. Affinché gli anni 20 del 2000 siano anni di riscatto della dignità umana, di libertà e democrazia”, commenta su Facebook il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
“A Liliana Segre, una delle ultime sopravvissute italiane alle camere a gas di Auschwitz-Birkenau, oggi lo Stato assegna una scorta perché la deve difendere da nuove minacce. È un terribile segnale, è un mondo che corre all’indietro. Difendere oggi chi ha attraversato l’inferno ieri è un dovere ma è anche una sconfitta”, dice il deputato dem Emanuele Fiano.
“La notizia della scorta alla Senatrice Liliana Segre deve farci riflettere. Liliana Segre è un patrimonio dell’Italia va ringraziata per tutto quello che fa per costruire un Paese migliore. L’odio non avrà mai la meglio. Siamo tutti con lei”, afferma il senatore di Italia Viva Ernesto Magorno.
(ITALPRESS).

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UNICREDIT, NEL TERZO TRIMESTRE L’UTILE NETTO SALE A 1,1 MILIARDI

07/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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UNICREDIT, NEL TERZO TRIMESTRE L’UTILE NETTO SALE A 1,1 MILIARDI

MILANO (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha approvato i risultati finanziari consolidati di Gruppo del terzo trimestre e dei primi nove mesi del 2019.
I ricavi sono aumentati dell’1,7 per cento su base annua (+4,1 per cento sul trimestre) attestandosi a 4,7 miliardi di euro nel terzo trimestre 2019, principalmente per effetto della crescita dei proventi da negoziazione (+28,9 per cento su base annua) e delle commissioni (+3 per cento). L’utile netto di Gruppo nel terzo trimestre rettificato è di 1,1 miliardi (+25,7 per cento e +7 per cento sul trimestre rispettivamente rispetto all’utile netto rettificato del terzo trimestre 2018 e all’utile netto rettificato del secondo trimestre 2019).
“I risultati trimestrali si confermano ancora una volta solidi, abbiamo eseguito con successo Transform 2019. Grazie alle nostre azioni proattive e decise abbiamo già raggiunto i nostri obiettivi chiave o comunque li supereremo entro la fine di quest’anno”, commenta Jean Pierre Mustier, amministratore delegato di UniCredit, che aggiunge: “Confermiamo il miglioramento delle esposizioni creditizie deteriorate lorde della Non Core che saranno inferiori a 10 miliardi di euro alla fine del 2019 mentre il rapporto tra crediti deteriorati lordi e il totale crediti lordi del Group Core si attesta ora ad un livello basso di 3,6%”.
(ITALPRESS).

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Tg News ore 9.30 – 7/11/2019

07/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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Tg News ore 9.30 – 7/11/2019

Tg News ore 9.30 - 7/11/2019

Il Tg News delle ore 9:30

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CHIMICA, PIÙ FATTURATO PER LE AZIENDE CHE INVESTONO IN SOSTENIBILITÀ

07/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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CHIMICA, PIÙ FATTURATO PER LE AZIENDE CHE INVESTONO IN SOSTENIBILITÀ

RIMINI (ITALPRESS) – Le aziende dell’industria chimica che investono in sostenibilità hanno un aumento del fatturato maggiore di chi non lo fa. Il dato emerge dal rapporto “Responsible Care”, giunto alla 25ma edizione, illustrato da Federchimica a margine della Fiera Ecomondo. Si tratta del Programma volontario dell’industria chimica mondiale, con il quale le imprese si impegnano a realizzare valori e comportamenti di eccellenza, nelle aree della sicurezza, della salute e dell’ambiente, in modo da contribuire allo sviluppo sostenibile del pianeta. “Nel periodo 2016-2018 – spiega all’Italpress il presidente del programma Gerardo Stillo – le imprese del settore chimico sono cresciute del 4%, quelle aderenti al programma del 4,5% a dimostrazione che investire in sostebibilita’ premia, perché consente anche un risparmio nell’impiego delle risorse, come per esempio il consumo di acqua”.
Dal rapporto emerge il rispetto, da parte di chi aderisce al programma, dei parametri fissati dall’Unione Europea, con le imprese di Federchimica che hanno già raggiunto nel 2018 la richiesta di ridurre del 20% le emissioni di CO2 entro 2020.
Per sicurezza, salute e ambiente le imprese aderenti a Responsible Care spendono ogni anno il 2,5% del proprio fatturato e realizzano investimenti pari al 23% del totale investito.
La chimica inoltre è uno dei settori manifatturieri con il minor numero di infortuni rapportato alle ore lavorate, migliore del 32,9% rispetto alla media manifatturiera nel 2018.
(ITALPRESS).

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FRANCESCHINI AGLI ALLEATI “BASTA FURBIZIE”

07/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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FRANCESCHINI AGLI ALLEATI “BASTA FURBIZIE”

“I partiti di governo devono difendere compattamente la Finanziaria e nel contempo devono cercare le condizioni per costruire una maggioranza politica”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, capodelegazione del Pd nel Governo. Franceschini propone agli alleati un “duplice patto”, e aggiunge: “Fermiamoci prima che sia troppo tardi. Questa esperienza è iniziata per evitare che Salvini assumesse i ‘pieni poteri’. Solo che si trattava di un elemento sufficiente a far partire il governo”. Per farlo durare “serve altro. I governi vanno tenuti insieme da una serie di motivazioni e noi ci dobbiamo preparare ad affrontare due snodi fondamentali. Intanto in Parlamento sta per iniziare l’esame della Finanziaria, che è sempre un appuntamento insidioso anche quando le maggioranze sono omogenee e sono il frutto di una vittoria elettorale. Poi sui territori stanno per celebrarsi le Regionali in Emilia Romagna e Calabria. Ecco, sia in Parlamento che sui territori rischiamo scelte negative”.
Secondo Franceschini “ci sono delle condizioni minime per andare avanti. Per esempio, sulla Finanziaria – dopo aver scalato una montagna che pareva insormontabile e che ha indotto Salvini a scappare da Palazzo Chigi – è emerso un senso di precarietà, è prevalsa la logica delle bandierine di partito. Si sono addirittura fatti appelli alle opposizioni per ricercare in Parlamento maggioranze trasversali su emendamenti alla legge di Bilancio. È inaccettabile. Serve un patto di metodo: le eventuali modifiche alla legge di Stabilità, così come ad altri provvedimenti futuri, andranno preventivamente concordate nella maggioranza. Senza furbizie e in modo collegiale, abbandonando l’idea di voler sconfiggere il partner di governo. Perché i risultati sono un successo di tutti, e i problemi sono problemi di tutti. Altrimenti si ripete il copione del governo gialloverde, che infatti è andato a sbattere”. “Il Pd non ha collaborato alla nascita di questo governo solo per evitare l’aumento dell’Iva, cosa giusta ma non sufficiente – sottolinea il ministro -. E noi, pur vedendo i limiti dell’operazione intendiamo andare avanti, un passo alla volta. Se i patti saranno rispettati”.
(ITALPRESS).

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GOVERNO, FRANCESCHINI “SERVE UN DOPPIO PATTO O NON SI VA AVANTI”

07/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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GOVERNO, FRANCESCHINI “SERVE UN DOPPIO PATTO O NON SI VA AVANTI”

ROMA (ITALPRESS) – “I partiti di governo devono difendere compattamente la Finanziaria e nel contempo devono cercare le condizioni per costruire una maggioranza politica”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, capodelegazione del Pd nel Governo.
Franceschini propone agli alleati un “duplice patto”, e aggiunge: “Fermiamoci prima che sia troppo tardi. Questa esperienza è iniziata per evitare che Salvini assumesse i ‘pieni poteri’. Solo che si trattava di un elemento sufficiente a far partire il governo”. Per farlo durare “serve altro. I governi vanno tenuti insieme da una serie di motivazioni e noi ci dobbiamo preparare ad affrontare due snodi fondamentali. Intanto in Parlamento sta per iniziare l’esame della Finanziaria, che è sempre un appuntamento insidioso anche quando le maggioranze sono omogenee e sono il frutto di una vittoria elettorale. Poi sui territori stanno per celebrarsi le Regionali in Emilia Romagna e Calabria. Ecco, sia in Parlamento che sui territori rischiamo scelte negative”.
Secondo Franceschini “serve un patto di metodo: le eventuali modifiche alla legge di Stabilità, così come ad altri provvedimenti futuri, andranno preventivamente concordate nella maggioranza. Senza furbizie e in modo collegiale, abbandonando l’idea di voler sconfiggere il partner di governo. Perché i risultati sono un successo di tutti, e i problemi sono problemi di tutti. Altrimenti si ripete il copione del governo gialloverde, che infatti è andato a sbattere”.
(ITALPRESS).

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Tg Sport ore 8.30 – 7/11/2019

07/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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Tg Sport ore 8.30 – 7/11/2019

Tg Sport ore 8.30 - 7/11/2019

Il Tg Sport delle ore 8:30

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EX ILVA, CONTE “PAESE NON SI FA PRENDERE IN GIRO”

06/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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EX ILVA, CONTE “PAESE NON SI FA PRENDERE IN GIRO”

ROMA (ITALPRESS) – “Nel corso del Consiglio dei Ministri abbiamo incontrato i vertici di Arcelor Mittal dai quali volevamo ragguagli sulla situazione dell’ex Ilva. E’ una vertenza che sta particolarmente a cuore al Governo che considera quel polo industriale di interesse strategico per l’intero Paese sia dal punto di vista industriale che sociale”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine del Consiglio dei Ministri su Arcelor Mittal.
“Abbiamo rappresentato l’assoluta determinazione del governo di rilanciare l’Ilva e Taranto come questione prioritaria per l’agenda di governo”, ha aggiunto.
“Vogliamo delle soluzioni che ci rassicurino, ma purtroppo ci sono iniziative che sono molto preoccupanti: la società ha anticipato un atto di recesso e ha anche incardinato presso il tribunale di Milano un atto di citazione in cui chiede l’accertamento della legittimità del recesso e varie altre richieste orientate ad accertare attraverso l’autorità giudiziaria lo scioglimento del contratto per varie ragioni”, ha spiegato Conte.
“Abbiamo subito anticipato che non riteniamo giustificare queste posizioni – ha proseguito il premier – e anzi abbiamo dichiarato la disponibilità per quel che riguarda l’immunità, questione che la società ha da tempo addotto come causa per giustificare il recesso del contratto”.
“Non è giustificata la pretesa della controparte da un punto di vista giuridico – ha detto Conte – perchè la clausola che si invoca non fa mai riferimento a una specifica immunità penale, ma a modifiche legislative collegate al piano ambientale tali da non consentire la realizzazione del piano industriale”. “Abbiamo comunque confermato la disponibilità del governo ad introdurre lo scudo penale – ha aggiunto -, ma dopo un pò è emerso chiaramente che non è questa la vera causa del disimpegno dell’azienda. Lo posso dire senza paura di essere smentito: lo scudo penale non è il tema, ma il tema vero è che l’azienda Franco Indiana ritiene che gli attuali livelli di produzione non siano sostenibili per rimunerare gli investimenti. È quindi un tema puramente industriale”.
“La questione è drammatica – ha evidenziato Conte – perchè Arcelor Mittal, per assicurare la continuità aziendale, ci rappresenta l’esubero di 5 mila lavoratori. È una questione che per noi è inaccettabile, per cui abbiamo detto che siamo disponibili a lavorare per mantenere aperto un tavolo negoziale”.
“Vogliamo preservare il progetto industriale che ci è stato presentato a seguito di una gara – ha aggiunto Conte – e questo è inaccettabile e se ci sono delle criticita’ non giustificano affatto quello che ci è stato prospettato”.
“È scattato un allarme rosso – ha aggiunto -. Ci siamo resi disponibili ad aprire una finestra negoziale 24 ore su 24 e nessuna responsabilità sulla decisione dell’azienda può essere addossata al governo. Il problema scaturisce per colpa di un piano industriale che non raggiunge i suoi obiettivi e quindi il tutto è imputabile alle valutazioni dell’azienda”. “Invitiamo l’azienda a rimeditare queste sue iniziative – ha proseguito il premier – e siamo determinati a difendere con vigore e impegno il rilancio dell’Ilva e di Taranto. Non lasceremo soli gli operai e la comunità locale”.
“Abbiamo invitato il presidente Mittal a prendersi un paio di giorni e a proporci qualche soluzione alternativa per cercare di assicurare la prosecuzione dell’attività, il mantenimento dell’occupazione e del risanamento ambientale”, ha poi detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, annunciando: “Domani convocheremo i sindacati e confido che anche le forze di opposizione ci seguiranno in questo”.
“Il governo marcerà compatto, ma io chiedo che tutto il Paese marci compatto – ha detto il premier -. Il Paese non si deve lasciare prendere in giro. Se facciamo una gara pubblica seria come abbiamo fatto, e l’azienda ha deciso di partecipare alla gara, oggi chiediamo che ci sia rispetto del piano industriale e del piano ambientale”.
(ITALPRESS).

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EX ILVA, CONTE “PAESE NON SI FA PRENDERE IN GIRO”

06/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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EX ILVA, CONTE “PAESE NON SI FA PRENDERE IN GIRO”

“Nel corso del Consiglio dei Ministri abbiamo incontrato i vertici di Arcelor Mittal dai quali volevamo ragguagli sulla situazione dell’ex Ilva. E’ una vertenza che sta particolarmente a cuore al Governo che considera quel polo industriale di interesse strategico per l’intero Paese sia dal punto di vista industriale che sociale”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine del Consiglio dei Ministri su Arcelor Mittal.

“Abbiamo rappresentato l’assoluta determinazione del governo di rilanciare l’Ilva e Taranto come questione prioritaria per l’agenda di governo”, ha aggiunto.

“Vogliamo delle soluzioni che ci rassicurino, ma purtroppo ci sono iniziative che sono molto preoccupanti: la società ha anticipato un atto di recesso e ha anche incardinato presso il tribunale di Milano un atto di citazione in cui chiede l’accertamento della legittimità del recesso e varie altre richieste orientate ad accertare attraverso l’autorità giudiziaria lo scioglimento del contratto per varie ragioni”, ha spiegato Conte.

“Abbiamo subito anticipato che non riteniamo giustificare queste posizioni – ha proseguito il premier – e anzi abbiamo dichiarato la disponibilità per quel che riguarda l’immunità, questione che la società ha da tempo addotto come causa per giustificare il recesso del contratto”.

“Non è giustificata la pretesa della controparte da un punto di vista giuridico – ha detto Conte – perchè la clausola che si invoca non fa mai riferimento a una specifica immunità penale, ma a modifiche legislative collegate al piano ambientale tali da non consentire la realizzazione del piano industriale”.

“Abbiamo comunque confermato la disponibilità del governo ad introdurre lo scudo penale – ha aggiunto -, ma dopo un pò è emerso chiaramente che non è questa la vera causa del disimpegno dell’azienda. Lo posso dire senza paura di essere smentito: lo scudo penale non è il tema, ma il tema vero è che l’azienda Franco Indiana ritiene che gli attuali livelli di produzione non siano sostenibili per rimunerare gli investimenti. È quindi un tema puramente industriale”.

“La questione è drammatica – ha evidenziato Conte – perchè Arcelor Mittal, per assicurare la continuità aziendale, ci rappresenta l’esubero di 5 mila lavoratori. È una questione che per noi è inaccettabile, per cui abbiamo detto che siamo disponibili a lavorare per mantenere aperto un tavolo negoziale”.

“Vogliamo preservare il progetto industriale che ci è stato presentato a seguito di una gara – ha aggiunto Conte – e questo è inaccettabile e se ci sono delle criticita’ non giustificano affatto quello che ci è stato prospettato”.
“È scattato un allarme rosso – ha aggiunto -. Ci siamo resi disponibili ad aprire una finestra negoziale 24 ore su 24 e nessuna responsabilità sulla decisione dell’azienda può essere addossata al governo. Il problema scaturisce per colpa di un piano industriale che non raggiunge i suoi obiettivi e quindi il tutto è imputabile alle valutazioni dell’azienda”.

“Invitiamo l’azienda a rimeditare queste sue iniziative – ha proseguito il premier – e siamo determinati a difendere con vigore e impegno il rilancio dell’Ilva e di Taranto. Non lasceremo soli gli operai e la comunità locale”.

“Abbiamo invitato il presidente Mittal a prendersi un paio di giorni e a proporci qualche soluzione alternativa per cercare di assicurare la prosecuzione dell’attività, il mantenimento dell’occupazione e del risanamento ambientale”, ha poi detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, annunciando: “Domani convocheremo i sindacati e confido che anche le forze di opposizione ci seguiranno in questo”.

“Il governo marcerà compatto, ma io chiedo che tutto il Paese marci compatto – ha detto il premier -. Il Paese non si deve lasciare prendere in giro. Se facciamo una gara pubblica seria come abbiamo fatto, e l’azienda ha deciso di partecipare alla gara, oggi chiediamo che ci sia rispetto del piano industriale e del piano ambientale”.
(ITALPRESS).

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