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GOVERNO, FRANCESCHINI “SERVE UN DOPPIO PATTO O NON SI VA AVANTI”

07/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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GOVERNO, FRANCESCHINI “SERVE UN DOPPIO PATTO O NON SI VA AVANTI”

ROMA (ITALPRESS) – “I partiti di governo devono difendere compattamente la Finanziaria e nel contempo devono cercare le condizioni per costruire una maggioranza politica”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, capodelegazione del Pd nel Governo.
Franceschini propone agli alleati un “duplice patto”, e aggiunge: “Fermiamoci prima che sia troppo tardi. Questa esperienza è iniziata per evitare che Salvini assumesse i ‘pieni poteri’. Solo che si trattava di un elemento sufficiente a far partire il governo”. Per farlo durare “serve altro. I governi vanno tenuti insieme da una serie di motivazioni e noi ci dobbiamo preparare ad affrontare due snodi fondamentali. Intanto in Parlamento sta per iniziare l’esame della Finanziaria, che è sempre un appuntamento insidioso anche quando le maggioranze sono omogenee e sono il frutto di una vittoria elettorale. Poi sui territori stanno per celebrarsi le Regionali in Emilia Romagna e Calabria. Ecco, sia in Parlamento che sui territori rischiamo scelte negative”.
Secondo Franceschini “serve un patto di metodo: le eventuali modifiche alla legge di Stabilità, così come ad altri provvedimenti futuri, andranno preventivamente concordate nella maggioranza. Senza furbizie e in modo collegiale, abbandonando l’idea di voler sconfiggere il partner di governo. Perché i risultati sono un successo di tutti, e i problemi sono problemi di tutti. Altrimenti si ripete il copione del governo gialloverde, che infatti è andato a sbattere”.
(ITALPRESS).

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Tg Sport ore 8.30 – 7/11/2019

07/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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Tg Sport ore 8.30 – 7/11/2019

Tg Sport ore 8.30 - 7/11/2019

Il Tg Sport delle ore 8:30

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EX ILVA, CONTE “PAESE NON SI FA PRENDERE IN GIRO”

06/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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EX ILVA, CONTE “PAESE NON SI FA PRENDERE IN GIRO”

ROMA (ITALPRESS) – “Nel corso del Consiglio dei Ministri abbiamo incontrato i vertici di Arcelor Mittal dai quali volevamo ragguagli sulla situazione dell’ex Ilva. E’ una vertenza che sta particolarmente a cuore al Governo che considera quel polo industriale di interesse strategico per l’intero Paese sia dal punto di vista industriale che sociale”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine del Consiglio dei Ministri su Arcelor Mittal.
“Abbiamo rappresentato l’assoluta determinazione del governo di rilanciare l’Ilva e Taranto come questione prioritaria per l’agenda di governo”, ha aggiunto.
“Vogliamo delle soluzioni che ci rassicurino, ma purtroppo ci sono iniziative che sono molto preoccupanti: la società ha anticipato un atto di recesso e ha anche incardinato presso il tribunale di Milano un atto di citazione in cui chiede l’accertamento della legittimità del recesso e varie altre richieste orientate ad accertare attraverso l’autorità giudiziaria lo scioglimento del contratto per varie ragioni”, ha spiegato Conte.
“Abbiamo subito anticipato che non riteniamo giustificare queste posizioni – ha proseguito il premier – e anzi abbiamo dichiarato la disponibilità per quel che riguarda l’immunità, questione che la società ha da tempo addotto come causa per giustificare il recesso del contratto”.
“Non è giustificata la pretesa della controparte da un punto di vista giuridico – ha detto Conte – perchè la clausola che si invoca non fa mai riferimento a una specifica immunità penale, ma a modifiche legislative collegate al piano ambientale tali da non consentire la realizzazione del piano industriale”. “Abbiamo comunque confermato la disponibilità del governo ad introdurre lo scudo penale – ha aggiunto -, ma dopo un pò è emerso chiaramente che non è questa la vera causa del disimpegno dell’azienda. Lo posso dire senza paura di essere smentito: lo scudo penale non è il tema, ma il tema vero è che l’azienda Franco Indiana ritiene che gli attuali livelli di produzione non siano sostenibili per rimunerare gli investimenti. È quindi un tema puramente industriale”.
“La questione è drammatica – ha evidenziato Conte – perchè Arcelor Mittal, per assicurare la continuità aziendale, ci rappresenta l’esubero di 5 mila lavoratori. È una questione che per noi è inaccettabile, per cui abbiamo detto che siamo disponibili a lavorare per mantenere aperto un tavolo negoziale”.
“Vogliamo preservare il progetto industriale che ci è stato presentato a seguito di una gara – ha aggiunto Conte – e questo è inaccettabile e se ci sono delle criticita’ non giustificano affatto quello che ci è stato prospettato”.
“È scattato un allarme rosso – ha aggiunto -. Ci siamo resi disponibili ad aprire una finestra negoziale 24 ore su 24 e nessuna responsabilità sulla decisione dell’azienda può essere addossata al governo. Il problema scaturisce per colpa di un piano industriale che non raggiunge i suoi obiettivi e quindi il tutto è imputabile alle valutazioni dell’azienda”. “Invitiamo l’azienda a rimeditare queste sue iniziative – ha proseguito il premier – e siamo determinati a difendere con vigore e impegno il rilancio dell’Ilva e di Taranto. Non lasceremo soli gli operai e la comunità locale”.
“Abbiamo invitato il presidente Mittal a prendersi un paio di giorni e a proporci qualche soluzione alternativa per cercare di assicurare la prosecuzione dell’attività, il mantenimento dell’occupazione e del risanamento ambientale”, ha poi detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, annunciando: “Domani convocheremo i sindacati e confido che anche le forze di opposizione ci seguiranno in questo”.
“Il governo marcerà compatto, ma io chiedo che tutto il Paese marci compatto – ha detto il premier -. Il Paese non si deve lasciare prendere in giro. Se facciamo una gara pubblica seria come abbiamo fatto, e l’azienda ha deciso di partecipare alla gara, oggi chiediamo che ci sia rispetto del piano industriale e del piano ambientale”.
(ITALPRESS).

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EX ILVA, CONTE “PAESE NON SI FA PRENDERE IN GIRO”

06/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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EX ILVA, CONTE “PAESE NON SI FA PRENDERE IN GIRO”

“Nel corso del Consiglio dei Ministri abbiamo incontrato i vertici di Arcelor Mittal dai quali volevamo ragguagli sulla situazione dell’ex Ilva. E’ una vertenza che sta particolarmente a cuore al Governo che considera quel polo industriale di interesse strategico per l’intero Paese sia dal punto di vista industriale che sociale”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine del Consiglio dei Ministri su Arcelor Mittal.

“Abbiamo rappresentato l’assoluta determinazione del governo di rilanciare l’Ilva e Taranto come questione prioritaria per l’agenda di governo”, ha aggiunto.

“Vogliamo delle soluzioni che ci rassicurino, ma purtroppo ci sono iniziative che sono molto preoccupanti: la società ha anticipato un atto di recesso e ha anche incardinato presso il tribunale di Milano un atto di citazione in cui chiede l’accertamento della legittimità del recesso e varie altre richieste orientate ad accertare attraverso l’autorità giudiziaria lo scioglimento del contratto per varie ragioni”, ha spiegato Conte.

“Abbiamo subito anticipato che non riteniamo giustificare queste posizioni – ha proseguito il premier – e anzi abbiamo dichiarato la disponibilità per quel che riguarda l’immunità, questione che la società ha da tempo addotto come causa per giustificare il recesso del contratto”.

“Non è giustificata la pretesa della controparte da un punto di vista giuridico – ha detto Conte – perchè la clausola che si invoca non fa mai riferimento a una specifica immunità penale, ma a modifiche legislative collegate al piano ambientale tali da non consentire la realizzazione del piano industriale”.

“Abbiamo comunque confermato la disponibilità del governo ad introdurre lo scudo penale – ha aggiunto -, ma dopo un pò è emerso chiaramente che non è questa la vera causa del disimpegno dell’azienda. Lo posso dire senza paura di essere smentito: lo scudo penale non è il tema, ma il tema vero è che l’azienda Franco Indiana ritiene che gli attuali livelli di produzione non siano sostenibili per rimunerare gli investimenti. È quindi un tema puramente industriale”.

“La questione è drammatica – ha evidenziato Conte – perchè Arcelor Mittal, per assicurare la continuità aziendale, ci rappresenta l’esubero di 5 mila lavoratori. È una questione che per noi è inaccettabile, per cui abbiamo detto che siamo disponibili a lavorare per mantenere aperto un tavolo negoziale”.

“Vogliamo preservare il progetto industriale che ci è stato presentato a seguito di una gara – ha aggiunto Conte – e questo è inaccettabile e se ci sono delle criticita’ non giustificano affatto quello che ci è stato prospettato”.
“È scattato un allarme rosso – ha aggiunto -. Ci siamo resi disponibili ad aprire una finestra negoziale 24 ore su 24 e nessuna responsabilità sulla decisione dell’azienda può essere addossata al governo. Il problema scaturisce per colpa di un piano industriale che non raggiunge i suoi obiettivi e quindi il tutto è imputabile alle valutazioni dell’azienda”.

“Invitiamo l’azienda a rimeditare queste sue iniziative – ha proseguito il premier – e siamo determinati a difendere con vigore e impegno il rilancio dell’Ilva e di Taranto. Non lasceremo soli gli operai e la comunità locale”.

“Abbiamo invitato il presidente Mittal a prendersi un paio di giorni e a proporci qualche soluzione alternativa per cercare di assicurare la prosecuzione dell’attività, il mantenimento dell’occupazione e del risanamento ambientale”, ha poi detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, annunciando: “Domani convocheremo i sindacati e confido che anche le forze di opposizione ci seguiranno in questo”.

“Il governo marcerà compatto, ma io chiedo che tutto il Paese marci compatto – ha detto il premier -. Il Paese non si deve lasciare prendere in giro. Se facciamo una gara pubblica seria come abbiamo fatto, e l’azienda ha deciso di partecipare alla gara, oggi chiediamo che ci sia rispetto del piano industriale e del piano ambientale”.
(ITALPRESS).

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PRIMO PUNTO PER L’ATALANTA IN CHAMPIONS, 1-1 CONTRO IL MANCITY

06/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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PRIMO PUNTO PER L’ATALANTA IN CHAMPIONS, 1-1 CONTRO IL MANCITY

MILANO (ITALPRESS) – L’Atalanta si sblocca nel gruppo C di Champions League. La Dea ferma sull’1-1 il Manchester City a San Siro e conquista il primo punto nel girone dopo tre sconfitte nelle precedenti partite. Dopo la tripletta del match d’andata, Sterling sblocca la gara al 7′ sfruttando alla perfezione l’assist di tacco di Gabriel Jesus. I nerazzurri fanno fatica a costruire in avanti e rischiano di incassare il colpo del ko in chiusura di primo tempo: Ilicic salta con il braccio largo in barriera, Kulbakov fischia rigore dopo aver rivisto l’episodio al Var ma dal dischetto Jesus manda largo alla destra di Gollini. In avvio di ripresa, dunque, Pasalic fa 1-1 al 49′ di testa sul cross perfetto di Gomez e l’Atalanta prende fiducia. All’81’ Bravo, subentrato a Ederson, esce con i tempi sbagliati su Ilicic e viene espulso: in porta ci va dunque Walker ma gli orobici non riescono a sfruttare questa situazione, accontentandosi del pari dopo sette minuti di recupero.
(ITALPRESS).

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PRIMO PUNTO PER L’ATALANTA, PARI CONTRO IL MANCITY

06/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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PRIMO PUNTO PER L’ATALANTA, PARI CONTRO IL MANCITY

L’Atalanta si sblocca nel gruppo C di Champions League. La Dea ferma sull’1-1 il Manchester City a San Siro e conquista il primo punto nel girone dopo tre sconfitte nelle precedenti partite. Dopo la tripletta del match d’andata, Sterling sblocca la gara al 7’ sfruttando alla perfezione l’assist di tacco di Gabriel Jesus. I nerazzurri fanno fatica a costruire in avanti e rischiano di incassare il colpo del ko in chiusura di primo tempo: Ilicic salta con il braccio largo in barriera, Kulbakov fischia rigore dopo aver rivisto l’episodio al Var ma dal dischetto Jesus manda largo alla destra di Gollini. In avvio di ripresa, dunque, Pasalic fa 1-1 al 49’ di testa sul cross perfetto di Gomez e l’Atalanta prende fiducia. All’81’ Bravo, subentrato a Ederson, esce con i tempi sbagliati su Ilicic e viene espulso: in porta ci va dunque Walker ma gli orobici non riescono a sfruttare questa situazione, accontentandosi del pari dopo sette minuti di recupero.
(ITALPRESS).

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Eni Rewind lancia a Ecomondo il suo nuovo format

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Eni Rewind lancia a Ecomondo il suo nuovo format

Eni Rewind lancia a Ecomondo il suo nuovo format

Dal primo novembre la societa’ ambientale di Eni, ha cambiato nome e si chiama Eni Rewind. Il suo amministratore delegato, Paolo Grossi, ha presentato alla fiera riminese di Ecomondo il ruolo che la ex Syndial vuole giocare nell’economia circolare, in particolare nel campo delle bonifiche, cercando di affermarsi sempre di piu’ anche nella gestione dei rifiuti urbani.

col/sat/red

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ENI REWIND LANCIA A ECOMONDO IL SUO NUOVO FORMAT

06/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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ENI REWIND LANCIA A ECOMONDO IL SUO NUOVO FORMAT

RIMINI (ITALPRESS) – Dal primo novembre la società ambientale di Eni ha cambiato nome e si chiama Eni Rewind. Il suo amministratore delegato, Paolo Grossi, ha presentato alla fiera riminese di Ecomondo il ruolo che la ex Syndial vuole giocare nell’economia circolare, in particolare nel campo delle bonifiche, cercando di affermarsi sempre di più anche nella gestione dei rifiuti urbani.
“La scelta di una parola inglese, ‘rewind’, è dovuta al fatto che dallo scorso anno le attività che storicamente erano concentrato in Italia si stanno sviluppando anche all’estero – ha detto Paolo Grossi -. Siamo attivi in paesi come l’Iraq, la Nigeria, la Tunisia e l’Egitto. ‘Rewind’ è l’acronimo di ‘Remediation and waste into development’. Con ‘remediation’ intendiamo le bonifiche. Con ‘waste’ la gestione dei rifiuti industriali e il trattamento delle acque che sono la nostra seconda attività. ‘Into development’ indica la nostra intenzione di entrare nella gestione dei rifiuti urbani, cosa che abbiamo iniziato a fare lo scorso anno, applicando le tecnologie di cui siamo proprietari”.
In questo momento Eni Rewind ha oltre duecento cantieri attivi che impegnano più di mille persone, tremila calcolati nell’indotto, per un totale di 800 milioni di euro all’anno di costi ambientali gestiti. Si tratta prevalentemente di cantieri di bonifica, ma anche di gestione dei rifiuti industriali.
(ITALPRESS).

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9 NOVEMBRE “IL GIORNO DELLA LIBERTÀ”

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9 NOVEMBRE “IL GIORNO DELLA LIBERTÀ”

ROMA (ITALPRESS) – Il Governo italiano con la legge 61, confermata il 15 aprile 2005, dichiarò il 9 novembre “giorno della libertà”, che rappresenta una ricorrenza annuale.
In occasione di questa data è stata realizzata una trasmissione, che andrà in onda su Raitre in seconda serata il 9 novembre dal titolo “Il giorno della libertà”. La regia è di Luca Verdone.
Hanno preso parte parte alla trasmissione Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera; Carlo Verdelli, direttore di Repubblica; Marco Tarquinio, direttore di Avvenire; il regista Pupi Avati; i giovani giornalisti di Radioimmaginaria; lo scrittore albanese Besnik Mustafaj e la Presidente dell’UCEI Noemi Di Segni. Ci sarà un video con le parole del presidente della Germania Frank-Walter Steinmeier.
Le riflessioni dell’ambasciatore della Germania in Italia, Viktor Elbling, apriranno e chiuderanno il lavoro.
I musicisti che hanno realizzato l’omaggio per la Germania Unita sono i maestri Carlo Boccadoro, e Fabio Vacchi, con due composizioni interpretate dal maestro Enrico Dindo; mentre le canzoni: I’ll meet you again, Berlin im Licht di Kurt Weill e Ave Maria di Schubert-Bono sono interpretate da Claudia Sasso, Floriana Cicia, Giovanni Caccamo e Giuseppe Infantino.
Gli arrangiamenti sono del maestro Beppe D’Onghia e la direzione artistica è di Nicoletta Mantovani Pavarotti. Autori del programma: Cristiano Leone, Maria Gazzetti e Paola Severini Melograni a cui è affidata anche la conduzione. Le riprese si sono svolte al Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps, in Roma, in particolare nella Sala Grande del Galata.
(ITALPRESS).

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DOUGLAS COSTA ALL’ULTIMO RESPIRO, LA JUVE AGLI OTTAVI DI CHAMPIONS

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DOUGLAS COSTA ALL’ULTIMO RESPIRO, LA JUVE AGLI OTTAVI DI CHAMPIONS

MOSCA (RUSSIA) (ITALPRESS) – All’ultimo respiro. Un gol da cineteca di Douglas Costa al minuto 93 permette alla Juventus di passare a Mosca e staccare con due partite d’anticipo il biglietto per gli ottavi di Champions. Un 2-1 soffertissimo quello sulla Lokomotiv, ma che permette ai bianconeri di prendersi uno dei due posti riservati dal girone D.
Sarri ripropone Higuain in tandem con Ronaldo e Ramsey alle spalle, Rugani è il partner di Bonucci mentre Rabiot è preferito a Matuidi. La gara si mette bene per i bianconeri, avanti dopo 4 minuti: punizione dalla sinistra di CR7, Guilherme fa un pasticcio e Ramsey ci mette il piede per il vantaggio. Ma l’illusione dura poco: al 12′, su un cross dalla destra, Aleksei Miranchuk colpisce indisturbato di testa, palla sul palo ma a ‘rimbalzo’ va ancora il 24enne russo che pareggia i conti. La Juve soffre e rischia, davanti si danna Higuain che in un paio di occasioni impegna il portiere della Lokomotiv. Nella ripresa, dopo 11 minuti, è Ronaldo a scaldare le mani a Guilherme anche se in contropiede la squadra di Sarri rischia qualcosa. Tanti i palloni persi, entrano così Bentancur e Douglas Costa per Ramsey e Khedira. Ma è una Juve lenta e Bonucci è provvidenziale quando salva sulla linea sulla conclusione a porta vuota di Joao Mario. Al 93′ l’episodio che decide la gara: Douglas Costa converge dalla sinistra, combinazione volante con Higuain e tocco che spedisce i bianconeri fra le migliori 16 d’Europa.
(ITALPRESS).

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