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TUTTI COMPLOTTANO PRO JUVE, RAZZISTI IN PRIMA PAGINA

04/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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TUTTI COMPLOTTANO PRO JUVE, RAZZISTI IN PRIMA PAGINA

Sono successe molte cose, ma si parlerà molto delle partite fermate per razzismo, del gesto di Balotelli che – bersagliato dal pubblico – ha scagliato la palla in tribuna. Voleva anche andarsene, ma lo hanno frenato. Juric ha negato che ci fossero atteggiamenti razzistici. Oltre che a Verona, anche a Roma è successo qualcosa. Vero o no, noi (loro) siamo questi. Si è parlato molto del prodigioso Cagliari: c’era l’ottantenne (ora) Albertosi fra i pali; Martiradonna e Zignoli erano i terzini; Cera, Niccolai (il re degli autogol) e Tomasini (Brugnera) in mediana ; Domenghini, Nenè, Gori, Greatti, Riva (il re del gol: ne fece 21) in attacco. L’allenatore era Manlio Scopigno ed era la stagione 1969-70, mezzo secolo fa. Quel Cagliari vinse il primo (e unico) scudetto della sua storia. Ora non vincerà certo il titolo perchè questo è un privilegio riservato a pochi, forse a una squadra sola. Ma è significativo il fatto che i sardi (nove gare utili) siano in zona Champions, avendo battuto a domicilio l’Atalanta, che aveva segnato più di tutti, ma stavolta ha sbagliato porta: Pasalic ha infilato la palla nella propria.
Senza l’espulso Ilicic, in dieci, la squadra di Gasperini ha clamorosamente perso col Cagliari di Maran. Le prodezze vanno e vengono, nel calcio, e la verità è che tutti gli avversari, in fondo, complottano pro Juve. Fra partitissime, partite e partitacce, il week-end ci ha ripetuto le solite poesie in cui cuore fa rima con amore, Juve con scudetto e arbitro con proteste. La capolista, l’Inter, la Roma, la Lazio il Cagliari hanno vinto, il Napoli e l’Atalanta no. Ma c’è stato qualcosa che ha lasciato il segno, in questi giorni, perchè detto da due mostri sacri del mondo del pallone, Klopp e Guardiola: si gioca troppo. Ma vah? In questo mondo foderato di miliardi, se loro (e tanti altri) vengono “inseguiti” dai soldi, un motivo ci sarà: per pagarli profumatamente, si è innescato un meccanismo che deve produrre questi danari. Trattasi di tv, sponsor, pubblicità ecc. I disfattisti sono nostalgici del calcio solo di domenica; gli agit-prop vogliono sempre più avvenimenti e partite. è come un mostro che, per alimentarsi, a volte deve mangiare sè stesso, cioè distruggere la parte sentimentale dei gioco. Si chiama “uroboro”, abbiamo consultato la Treccani: è un mostro presente in tante culture antiche.
è come un serpente che si mangia la coda; sembra immobile, ma si muove continuamente. Il calcio gli somiglia. Ma Klopp e Guardiola (e tutti gli attori del teatrino) rinuncerebbero ai loro ingaggi miliardari per giocar meno? A proposito di uroboro, torniamo al campionato che ripete (quasi) sempre gli stessi riti. La Juve ha vinto il derby ed è rimasta in vetta, il Torino ha perso e si è lamentato dell’arbitraggio per un mani di De Ligt (autore poi del gol), un olandese che sembra la dea Calì, con mille braccia che vanno sempre incontro alla palla. Era quasi fatale che i granata si lamentassero. Però i bianconeri, anche non giocando al meglio, sono sempre in sella, i granata non vincono da sei partite. L’Inter ha vinto a Bologna in extremis con un rigore di Lukaku (10 gol). “Un tuffetto” lo hanno definito i bolognesi. è sempre la stessa solfa: chi perde non ci sta, a torto o ragione. Ora i nerazzurri (secondo attacco dopo l’Atalanta) sono sempre più convinti di potersela giocare con la Juve per lo scudetto. Ma la Roma? Non si può ignorare che i giallorossi sono terzi (una sola sconfitta, con l’Atalanta: solo la Juve non ha mai perso). Nonostante gli infortuni, è sempre lì e Fonseca è asceso agli onori degli altari: qualche tempo fa molti si chiedevano chi fosse “costui”.
Stavolta ha battuto il Napoli: ha avuto due rigori (uno di Kolarov, parato da Meret), è vero. Ma c’è già chi si chiede se la squadra di Ancelotti&Son sia davvero da scudetto, nonostante i gol a raffica di Milik (5 in quattro gare). Forse il problema è la difesa (15 reti subite), forse è l’imponderabile, che gioca spesso “contro”. Occorrono corni rossi.
La Lazio ha invece espugnato San Siro dopo 30 anni e ha fatto un bel salto avanti in classifica. Immobile ha segnato ancora (13mo gol) ed è arrivato a quota 100. Il Milan è tornato nei guai. sarà dura per Pioli. Fiorentina e Parma si sono ostacolati a vicenda: un pareggio che li frena, più utile agli emiliani. Il Verona ha battuto il Brescia, anche se Supermario ha segnato un gol e ha preso un palo: gli scaligeri sono in zona “Europa”, le “rondinelle” non volano più. Da un pezzo. Corini verrà sostituito da Lopez o Prandelli? L’Udinese si è scrollata di dosso il complesso degli 11 gol presi in due gare e ha vinto segnando tre volte (aveva fatto cinque reti in dieci partite), smontando l’effetto Thiago Motta in casa Genoa. Gotti ha detto di non volere la titolarità della panca friulana: vuol fare l’eterno secondo…
Il Lecce ha continuato a non vincere in casa. Il Sassuolo lo ha rimontato due volte. Nel Monday Night, Spal-Samp (Chiffi), spareggio in coda alla classifica. Attacchi e difese hanno numeri terribili. Semplici patisce per qualche assenza. Ranieri ha capito che Quagliarella non segna più e lo potrebbe dirottare il panchina. Ci vien da piangere, ma non lo faremo per quattro (quattro?) cialtroni che vanno allo stadio per insultare i giocatori di colore. C’est la vie, è la vita..

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PESO, POTENZA E QUALITÀ CAGLIARI DEGNO DELL’EUROPA

04/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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PESO, POTENZA E QUALITÀ CAGLIARI DEGNO DELL’EUROPA

Sembra passata un’epoca – non un anno – da quando ho sentito illustri Accademici della Sarriball School infierire sul gioco banale di Max Allegri che immagino felice protagonista di una storia d’amore senza minutaggi, guardoni, arbitri e palloni. Non va altrettanto bene agli Accademici, rimasti senza argomenti, vista la deprecabile banalità imperante sui campi dopo l’allontanamento dell’ultimo dei Mohicani Sacchisti e Sarristi, Marco Giampaolo. Il suo Milan è stato massacrato al punto che Pioli trova difficoltà a portarlo sui binari della tranquillità – non oso dire salvezza – soprattutto per la depressione psicologica che ha colpito i rossoneri, paradossalmente allontanati dal campionato che nei decenni hanno onorato mentre oggi destano un pò di pena e tanta curiosità nel torneo degli Altri, al termine di domeniche senza Juve, Inter, Napoli e Roma. E tuttavia la lezione di Pioli – modestia, lavoro, dignità – stava dando i suoi frutti: Romagnoli e compagni esibivano una energia insolita e tenevano testa a una Lazio di peso superiore per ottanta minuti, prima di sgonfiarsi e di cedere definitivamente – dopo trent’anni! – a Correa che rivalutava il bellissimo gol iniziale di Ciro Immobile. Ora la Lazio è con Atalanta e Cagliari nella Zona Sorpresa.
La festività è stata infatti onorata dall’unico evento tecnico di qualitá, Atalanta-Cagliari, la vera partita di pallone, sabato compreso, visto che Juve, Toro, Inter, Bologna, Roma e Napoli hanno prodotto argomenti soprattutto per il dibattito arbitrale e altre delizie. Gli Accademici forse non lo sanno, o non vogliono ammetterlo, ma il Gioco è prerogativa proprio dell’Atalanta e del Cagliari. La Dea l’ho già cantata; oggi mi piace ritrovare nel Cagliari, fra Pedro, Simeone, Nainggolan, Oliva e compagni, il peso, la potenza e la qualità di una squadra degna dell’Europa, e non solo. Maran ha finalmente l’occasione di vestire elegantemente il suo eterno calcio di necessità che sa diventare anche spettacolo. Italiano. A modo mio. Le grandi non si stanno esibendo per il piacere degli esteti, Juve e Inter in particolare devono offrire a Sarri e Conte solo punti, ammetto che vivono più di assoli che di cori, ma volete mettere le emozioni di questa stagione rispetto all’ininterrotto dominio del “barboso” Allegri? Se non ci fosse la VAR sarebbe un campionato bellissimo.

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CAPO ULTRAS VERONA “DA BALOTELLI UNA PAGLIACCIATA”

04/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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CAPO ULTRAS VERONA “DA BALOTELLI UNA PAGLIACCIATA”

“Viene dato per scontato che ci siano stati attacchi razzisti ma come successe ai tempi del Milan, abbiamo battuto le mani a Mario. I cori li ha sentiti nella sua testa”. Il giorno dopo Luca Castellini, leader locale di Forza Nuova e capo degli ultras del Verona, getta benzina sul fuoco e nega che al Bentegodi ci siano stati insulti razzisti verso Balotelli, se non al massimo da “4-7 persone”. Intervenuto a “Il Morning Show” di Radio Cafè, Castellini sostiene che “Balotelli è stato spinto da qualcuno o qualcosa a fare quella pagliacciata, quella piazzata. Ha voluto infamare Verona per la sua immagine, ormai è un giocatore finito, l’anno prossimo non giocherà più e andrà in tv a fare la prima donna”. Per Castellini la curva del Verona non è razzista: “Abbiamo pure noi un negro che ieri ha segnato e tutti lo hanno applaudito (Salcedo, ndr). Siamo una tifoseria che è dissacrante, non ci sono intenti razzisti o politici, è puramente folklore”. E tornando a Balotelli, aggiunge:”E’ italiano perchè ha la cittadinanza italiana ma non potrà mai essere del tutto italiano”. Dure le reazioni alle sue parole, dal ministro per le Politiche agricole Teresa Bellanova (“Non è certo il colore della sua pelle a determinarne l’identità e il Paese di cui Balotelli si sente cittadino”) al sottosegretario Andrea Martella: “Le dichiarazioni di Castellini sono ulteriore testimonianza di quel mix tra xenofobia ed ideologia neonazista che invade una parte rilevante degli stadi italiani ed avvelena lo sport”.

“Chiedo all’Hellas Verona di condannare fermamente quanto avvenuto e prendere i necessari provvedimenti, anche alla luce delle dichiarazioni del suo capo ultrà, che non si addicono di certo a chi dovrebbe avere l’onere e l’onore di guidare una tifoseria”, è invece la posizione del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che si rivolge anche al sindaco di Verona, “che ha negato che ieri ci siano stati cori razzisti e incolpato il giocatore Balotelli di aver avviato una gogna mediatica contro la città, di rivedere i filmati e prendere le distanze da quei cori, proprio a tutela della comunità cittadina che rappresenta. La battaglia contro il razzismo, nello sport e nella società, deve essere ferma e condivisa”.
(ITALPRESS).

 

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BERRETTINI CONTINUA LA SUA SCALATA, È IL NUOVO NUMERO 8 DEL MONDO

04/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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BERRETTINI CONTINUA LA SUA SCALATA, È IL NUOVO NUMERO 8 DEL MONDO

ROMA (ITALPRESS) – Il 2019 da sogno di Matteo Berrettini prosegue. Dopo la storica qualificazione alle Atp Finals di Londra, il 23enne romano si gode oggi il suo nuovo best ranking, salendo all’ottavo posto della classifica mondiale. Berrettini, il terzo italiano per record in classifica dietro Panatta (numero 4) e Barazzutti (numero 7), è già sicuro di chiudere il 2019 tra i primi dieci, il primo italiano a riuscirci 41 anni dopo Barazzutti. Stabile Fabio Fognini al 12esimo posto, l’Italia si gode altri sei tennisti fra i primi cento al mondo: Lorenzo Sonego (53^, +1), Marco Cecchinato (72^, -1), Andreas Seppi (74^), Stefano Travaglia (86^, +2), Jannik Sinner (95^, -2) e Salvatore Caruso (97^, -1). In testa alla classifica mondiale torna a distanza di un anno e per l’ottava volta in carriera Rafa Nadal. Secondo numero 1 più vecchio di sempre a 33 anni (meglio ha fatto solo Federer, a 36 nel 2018), il maiorchino cercherà di difendere il primato fino a fine anno da Novak Djokovic, scalzato sì ma in grande forma come dimostra il successo di Parigi-Bercy. Sale di una posizione anche Tsitsipas (6^) che scavalca Zverev, l’uscita di Khachanov dalla Top Ten permette il ritorno fra i primi dieci al mondo di Gael Monfils dopo quasi due anni.
(ITALPRESS).

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CONTE “ENTRO FINE ANNO UN PIANO PER IL SUD”

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CONTE “ENTRO FINE ANNO UN PIANO PER IL SUD”

“Il Governo intende promuovere un piano strutturale di investimenti e di misure di rilancio per il Mezzogiorno. Entro la fine dell’anno sarà varato un Piano per il Sud”. Lo ha detto il premier, Giuseppe Conte, intervenendo alla presentazione del Rapporto Svimez 2019. “Una delle priorità del nostro Piano – ha aggiunto – è realizzare un vero riequilibrio territoriale della spesa ordinaria per investimenti che, negli ultimi decenni, non è stata distribuita tra le Regioni italiane in misura proporzionale alla popolazione residente”.
“Se riparte il Sud, riparte l’Italia, non è uno slogan, è una fondata consapevolezza, supportata da evidenze storiche, che guida la nostra azione di Governo – ha sottolineato Conte -. Nell’ultimo ventennio, la politica economica nazionale ha disinvestito dal Mezzogiorno, ha svilito, anziché valorizzare, le sue interdipendenze con il Centro-Nord. Questo progressivo disimpegno della leva nazionale delle politiche di riequilibrio territoriale ha prodotto conseguenze negative per l’intero Paese”.
(ITALPRESS)

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CONTE “ENTRO FINE ANNO UN PIANO PER IL SUD”

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CONTE “ENTRO FINE ANNO UN PIANO PER IL SUD”

ROMA (ITALPRESS) – “Il Governo intende promuovere un piano strutturale di investimenti e di misure di rilancio per il Mezzogiorno. Entro la fine dell’anno sarà varato un Piano per il Sud”. Lo ha detto il premier, Giuseppe Conte, intervenendo alla presentazione del Rapporto Svimez 2019. “Una delle priorità del nostro Piano – ha aggiunto – è realizzare un vero riequilibrio territoriale della spesa ordinaria per investimenti che, negli ultimi decenni, non è stata distribuita tra le Regioni italiane in misura proporzionale alla popolazione residente”.
“Se riparte il Sud, riparte l’Italia, non è uno slogan, è una fondata consapevolezza, supportata da evidenze storiche, che guida la nostra azione di Governo – ha sottolineato Conte -. Nell’ultimo ventennio, la politica economica nazionale ha disinvestito dal Mezzogiorno, ha svilito, anziché valorizzare, le sue interdipendenze con il Centro-Nord. Questo progressivo disimpegno della leva nazionale delle politiche di riequilibrio territoriale ha prodotto conseguenze negative per l’intero Paese”.
(ITALPRESS).

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Tg Sport ore 12.30 – 4/11/2019

04/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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Tg Sport ore 12.30 – 4/11/2019

Tg Sport ore 12.30 - 4/11/2019

Nuova edizione del Tg Sport

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GLI UTENTI SMARRITI NELLA GIUNGLA DEI SERVIZI

04/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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GLI UTENTI SMARRITI NELLA GIUNGLA DEI SERVIZI

Non mi rassegnerò mai nel voler comprendere del perché i cittadini generalmente sono così indulgenti verso accadimenti anomali seriali che riguarda pressoché ogni erogazione dei servizi per le famiglie italiane, senza che media, governanti e oppositori, abbiano sufficiente attenzione e protezione nei confronti dei cittadini sottoposti ad angherie se non a situazioni somiglianti a truffe. Prendiamo i contratti da stipulare! Si sottopongono alla firma decine di fogli di carta dalla scritta piccolissima e fittissima con linguaggio strettamente tecnico, che neanche un esperto avvocato potrà raccapezzarci qualcosa.

L’utente più puntiglioso, dopo uno sguardo preoccupato per così tante clausole criptiche e incomprensibili precisazioni, firma e passa oltre, pur nel dubbio di incorrere in qualche condizione non favorevole che riguarda il suo interesse. Molti servizi come acqua, gas e di elettricità e cose similari, frequentemente recapitano bollette prendendo a riferimento il picco di consumo anche di anni prima, ad esempio di un periodo del tutto eccezionale per le abitudini della famiglia; per correggere l’evidente svantaggio, se non si va di persona presso l’azienda erogatrice, le bollette arriveranno sempre con la stessa cifra: naturalmente con quella storicamente più alta.

Anche i servizi di telefonia fissa, e soprattutto di quella mobile si prestano a forti equivoci, se non ad una condotta deplorevole per non dire altro. Può accadere, ed accade, che persino contratti già molto discutibili, come si sottolineava prima, possono essere cambiati in corso d’opera con una sola telefonata di avviso da parte della azienda telefonica. Ma quello che ha davvero dell’incredibile è la circostanza che ti possono affibbiare ulteriori contratti di discutibili servizi, senza che il povero utente possa rendersi conto di sottoscriverli, durante l’arrivo a raffica di sms che inavvertitamente e facilmente possono essere abilitati. In questo caso se protesti, leggendo la fattura lievitata anche 4 volte il costo del contratto, con gentilezza ti spiegano che puoi far bloccare da loro il servizio nei fatti abusivo, come se non l’avessero provocato loro stessi a monte.

Allora mi chiedo, tutte le numerosissime autorità (costosissime per il contribuente) fatte nascere appositamente per tutelare i cittadini, cosa ci stanno a fare? E la politica che ci propone sussidi, vantaggi, e quant’altro (sempre a spese del contribuente), perché non ci tutela da questi inconvenienti. Eppure questi servizi sono ammessi nel mercato nazionale previa concessione di governi nazionali, regionali, comunali. Perché al posto di promettere mari e monti a ciascuno di noi (a spese del contribuente, cioè noi), non si occupano di riportare ordine in queste tristi realtà? Non vorremmo che nei talk show e nei comizi nel parlare dei vari mali si sembra tigri, mentre su questi temi reali si appaia docili gattini. Sempre che su questi temi qualcuno ne parli pubblicamente e faccia davvero qualcosa. Molti si chiedono del perché la gente è lontana dalla politica; la risposta è semplice: si nota ad occhio che gli interessi delle famiglie, difficilmente vengono vigilati come dovrebbe essere. Eppure nel cambiamento che vogliamo qualcuno dovrà farlo.

Raffaele Bonanni

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NEL 2019 IL SUD IN RECESSIONE

04/11/2019/in italpress.com, Mondo Pallamano

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NEL 2019 IL SUD IN RECESSIONE

Le previsioni macroeconomiche stimano il Pil italiano a +0,9% nel 2018, +0,2% nel 2019 e +0,6% nel 2020. In particolare il Centro-Nord sarebbe al +0,9% nel 2018, al +0,3% nel 2019, al +0,7% nel 2020. Una crescita quindi molto modesta anche nelle aree piu’ sviluppate del Paese. Al Sud nel 2018 l’aumento sarebbe dello 0,6%, poi si andrebbe in recessione a -0,2% nel 2019 e risalirebbe leggermente a +0,2% nel 2020. E’ quanto emerge dal Rapporto Svimez 2019 “L’economia e la societa’ del Mezzogiorno”.
Dall’inizio del nuovo secolo hanno lasciato il Mezzogiorno 2 milioni e 15 mila residenti, la metà giovani fino a 34 anni, quasi un quinto dei laureati. Un’alternativa all’emigrazione è il
pendolarismo di lungo periodo, che nel 2018 dal Mezzogiorno ha interessato circa 236 mila persone (10,3% del totale. Di questi 57 mila si muovono sempre all’interno del Sud, mentre 179 mila vanno verso il Centro-Nord e l’estero.

Nel Rapporto Svimez si parla anche del reddito di cittadinanza, uno strumento definito “utile” ma con una serie di osservazioni: “La povertà non si combatte solo con un contributo monetario, occorre ridefinire le politiche di welfare ed estendere a tutti in egual misura i diritti di cittadinanza. Peraltro l’impatto del Reddito di cittadinanza sul mercato del lavoro è nullo, in quanto la misura, invece di richiamare persone in cerca di occupazione, la sta allontanando dal mercato del lavoro”.
(ITALPRESS).

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NEL 2019 IL SUD IN RECESSIONE

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NEL 2019 IL SUD IN RECESSIONE

ROMA (ITALPRESS) – Le previsioni macroeconomiche stimano il Pil italiano a +0,9% nel 2018, +0,2% nel 2019 e +0,6% nel 2020. In particolare il Centro-Nord sarebbe al +0,9% nel 2018, al +0,3% nel 2019, al +0,7% nel 2020. Una crescita quindi molto modesta anche nelle aree più sviluppate del Paese. Al Sud nel 2018 l’aumento sarebbe dello 0,6%, poi si andrebbe in recessione a -0,2% nel 2019 e risalirebbe leggermente a +0,2% nel 2020. È quanto emerge dal Rapporto Svimez 2019 “L’economia e la società del Mezzogiorno”.
Dall’inizio del nuovo secolo hanno lasciato il Mezzogiorno 2 milioni e 15 mila residenti, la metà giovani fino a 34 anni, quasi un quinto dei laureati. Un’alternativa all’emigrazione è il pendolarismo di lungo periodo, che nel 2018 dal Mezzogiorno ha interessato circa 236 mila persone (10,3% del totale. Di questi 57 mila si muovono sempre all’interno del Sud, mentre 179 mila vanno verso il Centro-Nord e l’estero.
Nel Rapporto Svimez si parla anche del reddito di cittadinanza, uno strumento definito “utile” ma con una serie di osservazioni: “La povertà non si combatte solo con un contributo monetario, occorre ridefinire le politiche di welfare ed estendere a tutti in egual misura i diritti di cittadinanza. Peraltro l’impatto del Reddito di cittadinanza sul mercato del lavoro è nullo, in quanto la misura, invece di richiamare persone in cerca di occupazione, la sta allontanando dal mercato del lavoro”.
(ITALPRESS).

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